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Incidenti sul lavoro

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Risarcimento incidenti sul lavoro

Lo Studio Legale Sposato è stato fondato nel 1949 dall’avvocato Francesco Sposato, il più giovane avvocato d’Italia, per fornire assistenza e supporto a chi subisce lesioni a seguito di gravi infortuni per responsabilità civile. Operiamo nel ramo della responsabilità civile e del risarcimento del danno, sia per infortuni sul lavoro, che “in itinere”, tutelando i diritti del lavoratore e dei familiari per il danno da perdita parentale,

Nel corso degli anni abbiamo assistito con successo più di 5.000 clienti in tutta Italia e ottenuto milioni di indennizzi per i feriti, nonché, nei casi più gravi, azioni legali a tutela degli eredi per morte sul lavoro al fine di determinare la colpevolezza, quantificazione e liquidazione del danno ai familiari.

L’Avvocato Gianluca Sposato, è esperto in responsabilità civile e diritto delle assicurazioni ed è stato eletto il migliore avvocato in Italia nel 2022 da Top Legal.

Assiste personalmente chi ha avuto un incidente sul lavoro e ha subito macro lesioni anche ai fini del corretto accertamento delle lesioni fisiche.

Tuteliamo i familiari di coloro che hanno perso la vita durante il lavoro per motivi imputabili al lavoratore per lavori pericolosi svolti, senza adeguate misure di sicurezza, sia durante i turni di lavoro e le mansioni affidate, che durante il tragitto casa-lavoro e viceversa.

Parere gratuito per incidente sul lavoro

Chi riporta gravi lesioni invalidanti o perde la vita a causa di un infortunio sul lavoro merita la massima tutela, per questo la nostra formula per il cliente prevede l’esame e lo studio del caso in maniera completamente gratuita.

Se riscontriamo le cause della responsabilità del datore di lavoro e decidiamo di assumere l’incarico per il risarcimento del lavoratore, il danneggiato riceve il supporto necessario per ottenere il risarcimento.

Non richiediamo alcun costo anticipato nel caso di infortuni ed incidenti sul lavoro per l’esame e la quantificazione delle lesioni in termini di danno biologico, la certificazione dell’invalidità permanente e relativo impatto sulla capacità lavorativa del danneggiato.

Avvocato esperto in incidenti sul lavoro

Lo Studio Legale Sposato è da sempre considerato il più affidabile della capitale in materia di risarcimento del danno non patrimoniale e negli anni è stato scuola e punto di riferimento per molti colleghi avvocati.

Nel 2001 è stato rilevato dall’Avvocato Gianluca Sposato, tra i massimi esperti nazionali in materia di responsabilità civile per la quantificazione del risarcimento del danno e per la ricostruzione degli elementi processuali relativi alla nesso di causalità per la ”determinazione della responsabilità del datore di lavoro”.

L’avvocato Gianluca Sposato, che è stato consulente legale dell’INPDAP Istituto Nazionale per il Welfare dei Lavoratori della Pubblica Amministrazione, segue personalmente tutti i casi relativi a macro lesioni e decesso sul lavoro.

Il danno biologico del lavoratore

Il danno biologico è riconosciuto al lavoratore che abbia subito un incidente, o un infortunio sul lavoro, o si sia ammalato a causa delle precarie condizioni di salute sul luogo di lavoro.

La materia è disciplinata dal Decreto Legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000, recante disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ai sensi dell’articolo 55, comma 1, della legge n. 144.

L’indennizzo viene corrisposto al lavoratore che dimostri il danno subito e il nesso di causalità tra infortunio e attività svolta, indipendentemente dalla copertura dell’Inail, sia che si tratti di rapporto di lavoro debitamente denunciato, o di lavoro in nero.

Il danno morale del lavoratore

Chi è vittima di un infortunio sul lavoro, a causa di attività lavorative pericolose svolte senza precauzioni, in luoghi di lavoro non sicuri, o per esposizione a sostanze tossiche e velenose, come catrame, bitume, gas solido o inalazione, fumi di amianto, subisce danni alla salute che deve essere quantificata sotto diversi profili.

Si ha diritto al risarcimento del danno morale quando il comportamento illecito che ha causato il danno al lavoratore è di particolare gravità e contrario ai diritti fondamentali della persona,  costituzionalmente garantiti.

Oltre al danno biologico, relativo alle lesioni accertabili in termini di invalidità permanente e temporanea del lavoratore, per l’esatto e completo computo del danno subito dal lavoratore, deve essere presa in considerazione anche la sofferenza subita dal lavoratore.

La più recente giurisprudenza della Suprema Corte parla di personalizzazione del danno, con un aumento del 50% dell’invalidità permanente riconosciuta alla parte lesa.

Tuttavia, ai fini del massimo risarcimento del danno, oltre al nesso di causalità, sarà necessario provare l’effettivo danno subito dal lavoratore che abbia subito lesioni, o malattia durante, o a causa, dell’esercizio della propria posizione, attività in luoghi di lavoro malsani, o non sicuri.

Risarcimento Inail e rendita vitalizia

Il nostro ordinamento tutela i lavoratori anche quando non sono nel pieno godimento dei loro diritti, prevedendo la possibilità di chiedere il risarcimento del danno in tutti i casi in cui l’evento dannoso abbia determinato condizioni di inabilità temporanea o permanente al lavoro.

In caso di incidenti sul lavoro, il datore di lavoro risponde ai sensi dell’articolo 2043 del codice civile, indipendentemente dall’adempimento dell’ obbligo assicurativo, o previdenziale.

L’Inail riconosce un’indennità per gli infortuni sul lavoro che abbiano comportato un’invalidità compresa tra il 6% e il 15% e una rendita vitalizia diretta per i casi di lesioni pari o superiore al 16%.

L’indennizzo in capitale o in forma di rendita vitalizia per invalidità compresa tra il 6% e il 100% è calcolato sulla base delle tabelle del danno biologico Inail che tengono conto di coefficienti legati al sesso, all’età e al grado di invalidità subita.

Denuncia in caso di morte sul lavoro

In caso di decesso del lavoratore, ci occupiamo di espletare tutte le procedure necessarie per ottenere l’importo massimo erogabile previsto dalla legge per ciascun legittimo erede.

Il certificato di morte deve essere presentato all’INAIL dal datore di lavoro, o dagli eredi del lavoratore, secondo le modalità previste dalla legge.

Al fine di non commettere errori che possano pregiudicare l’accoglimento della domanda risarcitoria e il suo importo, è bene contattare immediatamente il nostro studio legale, che dal 1949 assiste le famiglie di coloro che hanno perso la vita durante o a causa del lavoro svolto, nonché per malattia contratta sul lavoro.

Risarcimento morte sul lavoro

Il datore di lavoro ha il dovere di tutelare la salute e la sicurezza dei propri lavoratori, rispondendo anche penalmente in caso di inosservanza delle disposizioni di legge nel caso di morte sul lavoro.

In caso di morte di un parente sul lavoro, il decesso dell’assicurato, l’assicuratore deve informare i parenti superstiti del loro diritto a richiedere anche la rendita vitalizia.

I parenti del lavoratore che hanno diritto al risarcimento del danno da morte sul lavoro per la perdita del rapporto familiare sono:

  • il coniuge
  • i figli
  • i genitori
  • i fratelli
  • i nonni
  • i nipoti

Gli importi relativi al danno morale per morte sul lavoro  che deve essere riconosciuto a ciascun legittimo erede, secondo la recente giurisprudenza della Suprema Corte, devono tenere conto dei seguenti fattori:

  1. età del lavoratore deceduto
  2. età del familiare superstite 
  3. grado di parentela,

La convivenza con il lavoratore deceduto è un elemento che può essere valutato ai fini della maggiore o minore importo da corrispondere.