Lo Studio Legale Sposato, dal 1949, è specializzato in diritto civile e diritto ereditario sia per la fase preliminare all’apertura della successione ereditaria, che per quella successiva di chiamata all’eredità.
L’Avv. Gianluca Sposato è Consigliere dell’ISLE Istituto per gli Studi e la Documentazione Legislativa che opera sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con oltre 30 anni di esperienza ed attività come avvocato civilista.
Data la sua vasta e profonda conoscenza nella materia civilistica è stato più volte chiamato ad assumere il ruolo di Presidente per l’Esame di Stato per Avvocato a Roma.
E’ considerato il migliore avvocato per eredità, grazie alla sua capacità di conseguire accordi per lo scioglimento della comunione ereditaria con attribuzione delle singole quote spettanti per legge, o per disposizione testamentaria, agli eredi.
Le successioni ereditarie, il ruolo dell’avvocato
Le successioni ereditarie possono essere di due tipi:
- “ab intestato” in presenza di una successione ereditaria senza testamento, nel qual caso si apre la successione legittima;
- oppure eredità con testamento, che può essere pubblico, segreto, o olografo, nel qual caso si apre la successione testamentaria.
Le successioni ereditarie sono disciplinate dal Libro II del Codice Civile, non a caso dopo il Libro I che tratta la famiglia, potendosi considerare le vicende legate all’eredità una evoluzione naturale della stessa.
Il ruolo dell’avvocato civilista è fondamentale nelle successioni ereditarie per tutte le attività che gli eredi devono compiere a cominciare dalla dichiarazione di successione.
Data la vastità e complessità della materia, è assolutamente consigliabile rivolgersi ad un avvocato con una lunga esperienza iscritto all’Albo dei Patrocinanti in Cassazione, capace di conseguire accordi di divisione ereditaria.
Il ruolo dell’avvocato esperto in successioni ereditarie è determinante sia prima dell’apertura della successione, che alla dipartita del de cuius.
Nella fase che precede l’apertura della successione l’avvocato esperto in successioni può fornire consulenza in materia testamentaria per la redazione del testamento, mettendo in condizione il testatore di operare la scelta migliore per quanto concerne la forma ed il contenuto delle disposizioni testamentarie.
Il ruolo dell’avvocato civilista nella fase di apertura della successione e chiamata all’eredità, è rivolto ad assistere gli eredi per l’attuazione delle disposizioni patrimoniali inerenti al passaggio generazionale con efficacia “post mortem” .
Ciò garantendo il rispetto della volontà del defunto senza che sia violata la quota degli eredi legittimi, tenuto conto di quelle che sono le quote ereditarie con e senza testamento.
L’esperienza dell’avvocato è determinante per tutelare i diritti del cliente che venga leso per vizi formali, o violazione dei diritti di legittima, con azione di riduzione di donazioni o disposizioni testamentarie e azioni volte all’impugnazione del testamento.
L’ attività dell’avvocato esperto in successione ereditaria
L’attività dell’avvocato specializzato in successioni ereditarie si svolge sia con consulenza specialistica in materia ereditaria, volta a chiarire dubbi del cliente, che con l’acquisizione di incarico volto a tutelare i diritti dell’erede, soprattutto nell’eredità tra fratelli.
La prima attività da compiersi nella successione ab intestato è la ricostruzione dell’asse ereditario e della massa ereditaria che è composta sia dal relictum che dal donatum, oltre che da poste attive e passive, da valutare ponderatamente prima di compiere atti dispositivi equiparabili ad accettazione di eredità.
La valutazione della situazione patrimoniale mobiliare ed immobiliare del de cuius è necessaria per fornire un quadro d’insieme corretto e preciso, attraverso l’analisi del patrimonio ereditario, nell’ottica di una definizione della vicenda ereditaria mirata a risparmiare su tempi, costi e imposte di successione.
Per ricostruire il patrimonio ereditario, ovvero attribuire un valore ai beni che confluiscono nell’eredità, occorre computare non soltanto quello che rimane alla morte del de cuius all’eredità giacente, ma anche il valore delle disposizioni compiute per atti di liberalità in vita che abbiano avvantaggiato alcuni degli eredi rispetto e in danno di altri.
Le donazioni devono considerarsi un anticipo di eredità e devono necessariamente essere restituite alla massa ereditaria in presenza di legittimari per effetto della collazione ereditaria.
Nel nostro ordinamento giuridico, infatti, i parenti più prossimi del de cuius, ovvero il coniuge ed i figli nonché, ove manchino, al loro posto gli ascendenti, dunque i genitori ( ma anche i nipoti se agiscono in rappresentazione ereditaria di un genitore pre morto che era figlio del de cuius ) godono di una speciale tutela giuridica in quanto eredi legittimari e non possano mai essere esclusi dall’asse ereditario, se non per cause di indegnità a succedere.