Settori ed Attività
Diritto di famiglia
Tempi per la separazione giudiziale
La separazione giudiziale, si rende l’unica strada percorribile quando i coniugi non sono d’accordo in ordine alle principali questioni familiari ed economiche inerenti la loro divisione, frequentemente: l’importo dell’assegno di mantenimento a favore del coniuge più debole, l’assegnazione della casa coniugale, l’affidamento e la collocazione dei figli minorenni, il diritto di visita del genitore che debba allontanarsi, o si sia allontanato, dalla casa coniugale, l’assegno di mantenimento dei minori, la loro educazione ed istruzione, la ripartizione delle spese straordinarie, mediche e scolastiche.
In questi casi è necessario intraprendere una causa civile ordinaria, dinanzi al tribunale ove la famiglia dimora, la cui durata varia mediamente dai 3 ai 5 anni, a seconda del grado di conflittualità e litigiosità dei coniugi, tenuto conto che compito di un bravo avvocato matrimonialista è quello di tutelare in primo luogo i diritti dei figli minorenni e di fare capire alle parti l’importanza di preservare, per quanto possibile, rapporti civili e corretti tra di loro, senza screditare l’altro genitore, mantenendo sempre aperta la possibilità di trasformare la separazione giudiziale in consensuale, con benefici e risparmio dei costi della causa di separazione.
Nel corso della separazione giudiziale il giudice, all’esito dell’udienza di comparizione personale delle parti, esperito negativamente il tentativo di conciliazione, adotta i provvedimenti necessari autorizzando i coniugi a vivere separati e può emettere una sentenza non definitiva che, in attesa di ulteriori verifiche ed accertamenti, da assumersi all’esito dell’istruttoria, pronuncia sulla separazione personale dei coniugi, disponendo l’annotazione negli atti dello stato civile e riservando la sentenza definitiva all’esito della prosecuzione del giudizio.
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